Innanzitutto un ringraziamento a tutti i visitatori e utenti del sito, in particolare a quelli che ci hanno scritto, ci hanno inviato suggerimenti, richieste di approfondimenti e critiche o dissensi. Ci hanno aiutato con il loro intervento a migliorare la qualità delle informazioni e delle notizie che mettiamo in rete.
Come vanno le cose, invece per quanto riguarda il tema "mission" per il quale è stato costruito anche questo sito? Il 1997 è passato come un lampo: per quanto riguarda il percorso di costruzione del nuovo sistema di prevenzione partecipata nei luoghi di lavoro, invece, abbiamo registrato una grande lentezza a metabolizzare le innovazioni organizzative, procedurali e operative che l'applicazione intelligente del dlgs 626 richiede.
Non abbiamo ancora un quadro definitivo sull'andamento degli infortuni gravi e mortali nella Regione Emilia Romagna: da una prima valutazione , sia pure grezza, dobbiamo costatare che alcuni settori non sono stati neppure sfiorati dai processi di riorganizzazione della gestione della sicurezza. In particolare nelle piccole imprese di costruzione si continua a lavorare in condizioni indecenti, con l'aggravante della flessibilizzazione che produce un ricambio vorticoso di personale non addestrato in alcun modo a lavorare in sicurezza.
E' significativo l'ultimo episodio, una settimana fa, di infortunio mortale in un cantiere in provincia di Reggio Emilia ove un giovane lavoratore da poco assunto è rimasto schiacciato da un carico sospeso che si é sganciato da una gru.
Non si può fare passare un altro anno nelle stesse condizioni di relativa inerzia come è stato il 1997, una pausa che non ha portato certo elaborazioni più evolute rispetto a questi temi. Il 1998 è anche l'anno della verifica sulla applicazione della norma ed è l'occasione per chiudere il cerchio sul riordino delle parti del sistema di prevenzione ancora non risolte:
Non sono ammesse attenuanti per signori manager strapagati il cui unico orizzonte strategico si riduce assai spesso alla individuazione solo delle voci di bilancio da tagliare....
Occorre che le OO.SS decidano di stare all'interno di questi Organismi con maggiore determinazione e chiarezza di obiettivi, per non essere assimilate alla scarsa volontà di iniziativa propria dei rappresentanti delle Associazioni datoriali. Anche su questi Organismi nel 1998, sulla esperienza bilaterale, sarà necessario fare una verifica e dare un svolta concreta, diversamente diventerà difficile per i lavoratori più consapevoli individuare in questi Organismi un riferimento positivo.
Una lentezza ed una certa confusione alberga ai piani alti ovvero nel Governo ove si prendono decisioni contraddittorie, in particolare per quanto riguarda il sistema istituzionale di vigilanza nei luoghi di lavoro (ci riferiamo in particolare al Dm che prevede un ruolo specifico agli Ispettorati del Lavoro in materia di vigilanza nei cantieri), senza predisporre linee guida autentiche che portino alla integrazione dei ruoli e dei compiti di vigilanza ora dispersi in molti Enti ( Aziende USL, Ispettorati del Lavoro, Arpa, ecc.,).
Ciò produce sovrapposizioni, costi e inefficienze non più tollerabili anche per i vigilati, ovvero le imprese. Altre ancora sono le difficoltà incontrate nella costruzione del nuovo sistema di prevenzione partecipata, in particolare per quanto riguarda la informazione e formazione dei lavoratori, obbligo che i datori di lavoro assolvono, in molto casi, in forma sbrigativa e negligente, con la consegna di volumetti e qualche piccola predica, simile per quanto riguarda la capacità di attrarre l'attenzione, alla dimostrazione di sicurezza che viene svolta prima del decollo sugli aerei...... Come si può comprendere, non siamo entusiasti del bilancio ' 97 nel campo della salute e della sicurezza nel lavoro anche se un grande lavorio è stato svolto in questi ultimi tre anni. L'anno 1997 consegna al 1998 la maggior parte dei problemi: è stato un anno di transizione ma non certo di assestamento nè di stabilizzazione strutturale.
Il soggetto più assente in questo anno è stata la Pubblica Amministrazione che ancora tende a sottrarsi alle riforme organizzative e a quel riordino che, in questa materia, la normazione europea richieda e, quel che è peggio, è il primo soggetto a richiedere deroghe per sè stessa, per incapacità ad applicare nei luoghi di lavoro pubblici ciò che dovrebbe pretendere per i privati.
Questi giudizi severi sono a premessa di una volontà di risolvere, nel 1998, i punti che abbiamo indicato: da parte nostra non c'è nessun desiderio di rinuncia né di darla vinta ai signori del rinvio, ai pastrocchioni che si inventano interpretazioni di comodo, all'italiana, delle direttive, agli azzeccagarbugli che si industriano per mettere in scena la conformità di qualsiasi situazione, anche le più disastrate, alla norma e a quelli che....facciamo come se fossimo in regola..... Buone vacanze
Saturday, December 13, 1997 05:36 PM