Blocknotes 20 ottobre 1997

Abbiamo iniziato la sperimentazione delle notizie "in prima" per informare la rete dei visitatori del sito in modo tempestivo e preciso sulle notizie del campo della prevenzione che di solito non appaiono sui quotidiani cartacei. Speriamo che questo sforzo rappresenti un servizio utile e uno strumento di lavoro per la platea degli utenti che visitano il sito.

Dopo la settimana di passione della crisi di Governo, poi rientrata, occorre riprendere il cammino degli impegni quotidiani. Sono in campo problemi enormi da risolvere come quello dei trattamenti previdenziali per gli ex-esposti ad amianto.

Dal 1992 con la legge 257 si era prevista la cessazione di una serie di attività produttive e nella legge erano indicati una serie di agevolazioni previdenziali per accompagnare in forma indolore il provvedimento che prevedeva la cessazione delle attività tabellate.In sostanza questa norma non aveva la ratio del risarcimento, ma si poneva l'obiettivo di consentire al maggior numero possibile di lavoratori di queste aziende destinate alla chiusura e/o alla ristrutturazione di pensionarsi per non entrare nel tunnel della disoccupazione. La Legge era finanziata in modo risibile rispetto allo stesso obiettivo che si prefiggeva.

Da quel momento è scattato un riflesso condizionato di valutare questa legge come il grimaldello per affermare il beneficio previdenziale cone risarcimento verso tutti coloro che sono stati esposti in qualche forma o misura all'amianto. La platea delle persone che hanno presentato la domanda rispetto a quanto era previsto nella norma si é nel tempo dilatata poichè da più parti si è interpretata la norma come un percorso per il riconoscimento di benefici a quanti erano stati esposti genericamente ad amianto, raggiungendo la ragguardevole cifra di 60.000 domande. Ora il problema è più che mai aperto, poichè la estensione del beneficio previdenziale a molte migliaia di persone comporterà un costo assai elevato valutabile secondo il relatore del ddl.2253 in circa 10.000 miliardi. Cifra che andrebbe comunque ammortizzata in un piano poliennale di una decina di anni. Non conosciamo ancora quale sarà il destino di questo ddl che in parte potrebbe risolvere il rischio attuale di una inapplicazione generalizzata della L.257 del 1992.

Possiamo tuttavia segnalare alcune aberrazioni che sono avvenute in questo ambito:

Riteniamo che occorra invece distinguere i piani di intervento: è giusto che siano riconosciuti benefici previdenziali ai lavoratori esposti al rischio cancerogeno, quale che esso sia, ma ancor prima occorre che vi sia una pratica preventiva nei luoghi di lavoro che consenta alla maggioranza dei lavoratori di arrivare a godere di questi benefici.

In secondo luogo occorre sviluppare per davvero una definizione certa del significato di lavoro usurante che, come dicevamo non va confuso con un altro problema, quello della esposizione ad agenti cancerogeni: la confusione di questi termini, la mancanza di chiarezza produce solo vantaggi per azzeccagarbugli alla ricerca di facili guadagni o a pseudosindacatini abituati a sopravvivere nelle nicchie del mordi e fuggi senza assumersi la responsabilità degli effetti delle proprie azioni. Sullo sviluppo delle iniziative in questo ambito daremo informazioni precise nel corso delle prossime settimane.


Rinviata al quadriennio 1998 - 2001 l'applicazione dell'Accordo interconfederale per il dlgs 626.94 nella Scuola ?

Un carteggio tra i Sindacati Scuola Confederali Cgil Cisl Uil che scrivono all'Aran per ottenere il rispetto degli accordi interconfederali per la corretta applicazione del dlgs 626.94 e risposte burocratiche altezzose dei dirigenti dell'Aran che indicano nel quadriennio 1998-2001 i termini per la applicazione del dlgs 626.94. Questo è il clima delle relazioni nell'ambito della scuola per applicare norme dovute. La sicurezza può aspettare...sembrano dire i dirigenti superpagati dell'Agenzia che contratta nel pubblico impiego..Ad onor del vero Confindustria, pur facendo sudare ...sette camice... ha un atteggiamento su questi temi assai più corretto, almeno dal punto di vista formale....


Sunday, October 19, 1997 05:47 PM

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