Nei giorni 1-2 dicembre si è svolta a Bruxelles la Conferenza promossa dal Bureau de Tecnique Syndical della Confederazione dei Sindacati Europei sul tema della salute e della sicurezza nel lavoro in Europa , con particolare riferimento alle modalità di recepimento delle Direttive nei diversi stati della UE.
Il primo dato rilevante è stata la larga partecipazione, con le rappresentanze dei sindacati di 25 Paesi: ciò vuol dire che l'Europa dei 13 o dei 15 è ormai superata, dal punto di vista degli interessi in gioco.
Erano infatti presenti delegazioni dei nuovi sindacati di Lettonia, Lituania e di diversi paesi dell'est come Polonia, Ungheria di organizzazioni e università che si occupano del tema della Serbia e della Turchia, sindacati sloveni e romeni...
E' questa composizione della platea dei partecipanti a diverso titolo a questa conferenza che ha mostrato uno scenario che cambia la rappresentazione stereotipata di una Europa del welfare, dei livelli alti di protezione sociale e di una accurata gestione dei temi della sicurezza e della salute nel lavoro.
L'Europa prossima ventura dovrà fare i conti nei termini di mercati, di divisione regionale del lavoro con questi nuovi soggetti e contesti con rapporti che non saranno né lineari né facili.
E' vero già da ora nel mercato reale e nella divisione del lavoro si stanno verificando fenomeni di concorrenza al ribasso sia sui salari e sulle condizioni di lavoro...
Nei porti e nei cantieri della costa adriatica lavorano già compagnie di lavoratori romeni o ungheresi con contratti fatti a Bucarest a fianco di lavoratori italiani....
E' un fatto positivo che anche in questi paesi si stiano organizzando sindacati che cominciano a riflettere sulle condizioni di lavoro e sui problemi della salute e della sicurezza nel lavoro.
Questa partecipazione alla Conferenza di Bruxelles è senz'altro un primo passo di un percorso per la conquista di diritti e di condizioni di lavoro per ora negate: in concreto si è potuto assistere al primo approccio di un percorso regionale ad una politica di diffusione dei diritti base anche per questi paesi che vivono la prima fase di impatto con le logiche di mercato, a volte selvaggio, che comportano costi immani dal punto di vista della salute e della sicurezza dei lavoratori.
La Conferenza ha avviato, coi suoi lavori, un processo di riflessione sulle modalità di trasposizione delle Direttive UE in materia di salute e sicurezza nel lavoro.
La relazione introduttiva ai lavori di Laurent Vogel ha ripercorso il periodo eccezionale, dalla promulgazione dell'art.118a dell'Atto unico fino alla emanazione della Direttiva quadro 391.89, ove si è realizzata una normazione di elevata qualità.
Le conquiste incontestabili delle direttive adottate dal 1989 al 1992 hanno avuto questi meriti principali:
Le conquiste del periodo da 1989 al 1992 sono minacciate. Dopo Maastrischt (1992) le pressioni del mondo imprenditoriale e di una parte imprtante degli stati membri, in vista di una deregulation, hanno prodotto una serie conseguenze molto negative:
Questo cambiamento di rotta della Commissione che ha portato ad una sia pure parziale messa in discussione dei principi che stanno alla base delle direttive in materia di salute e sicurezza e delle politiche sociali (art.118a) hanno la loro radice nell'azione di lobbyng delle associazioni imprenditoriali e dai comportamenti orientamenti di alcuni governi. Tra essi il relatore indica sino al 1995, oltre a quello britannico quello tedesco, olandese e finlandese..e italiano.
Per i cambiamenti avvenuti in Italia , in Inghilterra e in Finlandia è verosimile che alcuni orientamenti subiranno, speriamo, qualche cambiamento.
Non possiamo riportare nel suo insieme, per ora, l'intero contenuto della relazione di Laurent Vogel di cui provvederemo a breve a pubblicare il testo completo tradotto in italiano.
In sintesi la trasposizione delle direttive in materia di salute e sicurezza nel lavoro è avvenuta con la produzione di situazioni molto differenti .
L'inesistenza di un pilotaggio politico comunitario dovuta al fatto che la Commissione non ha messo in opera il dispositivo previsto da una decisione della Commissione stessa del 24 febbraio 1998. Con questa decisione la Commissione predisponeva una vasta consultazione dei partners sociali sin dalla fase della preparazione dei testi legislativi o regolamentari di transposizione . Molti dubbi avrebbero potuto essere dissolti nel corso di questa consultazione. Dieci anni dopo la sua adozione questa decisione rimane lettera morta. La trasposizione delle direttive sono state gestite in contesti nazionali differenti senza che fosse possibile discutere dei problemi comuni , producendo modalità applicative paradossali: un esempio è l'art.7 della direttiva quadro.
Queste lacune del diritto comunitario hanno prodotto una serie di depotenziamenti di queste norme.
In sostanza nella relazione si tende a individuare un percorso per riportare nella pratica del diritto comunitario un coerenza logica in modo tale che vi sia un recupero dei principi ispiratori dell'art.118a dal quale le Direttive promanano, neutralizzando l'insieme delle pratiche di depotenziamento messe in atto dagli Stati nazionali e dalle sensibilità esasperate verso le richieste delle lobby di insabbiare queste direttive in materia di salute e sicurezza nel lavoro.
I lavori della Conferenza hanno prodotto una serie di contributi di rilevante interesse anche specifico di cui daremo conto prossimamente.
Come prima conclusione si può dire che questa Conferenza ha avuto un successo di partecipazione che é andato oltre le stesse aspettative degli organizzatori, producendo un materiale che costituisce un punto di riferimento per fare il punto sulla situazione e per aprire una nuova fase di intervento sindacale più consapevole dei limiti che vi sono nella normazione europea, nel concreto , oltre la retorica d'uso.
Inoltre, come dicevamo all'inizio, l'altro aspetto rilevante è stata la platea allargata agli osservatori dei sindacati e delle istituzioni dei paesi dell'est europa che hanno dato anche fisicamente l'idea della complessità di ciò che sarà l'Europa allargata tra qualche anno.
Come abbiamo promesso, posteremo nel sito la traduzione dei materiali più interessanti.
a cura di gierre - bologna 3-12-1997
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