Abbiamo scelto di tradurre e rendere disponibile questo articolo pubblicato nel Newsletter del BTS in quanto le informazioni e riflessioni in esso contenute, sono di rilevante attualità, anche in ragione della più generale sottovalutazione che viene fatta in Italia di questa tematica. Le LER, anche in ragione del relativo "invecchiamento" della popolazione dei lavoratori causata dal cambiamento delle norme previdenziali, verosimilmente diverrà uno dei temi cruciali dei prossimi anni.....
Tentiamo pertanto in questo articolo di formulare alcune proposte a sostegno di una metdologia di valutazione dei rischi relativi alle lesioni derivanti dagli sforzi ripetitivi.
Abbiamo strutturato il nostro testo in funzione della terminologia di base della norma EN1050 (2): i rischi sono innanzitutto identificati al fine di determinare quelli che sono significativi, essi vengono poi stimati al fine di verificare la frequenza e la gravità delle lesioni che possono produrre, essi vengono infine valutati al fine di determinare se sono accettabili o meno.
I LER (Lésions par effort répétés) costituiscono una vera epidemia nei luoghi di lavoro che é divenuta una delle principali sfide per la prevenzione delle malattie professionali in Europa.
I LER coprono un largo ventaglio di lesioni dei muscoli, delle articolazioni , dei tendini e dei nervi. Una grande eterogenità di malattie sotto la parola LER: le sindromi del tunnel carpale, l'epicondilite, la tendinite della spalla ne sono gli esempi più conosciuti.
Se la letteratura si é estesa su questo argomento e se certi lavori scientifici hanno tentato di analizzare le cause dei LER , è ancora difficile definire delle variabili significative e da esse trarne i valori rispettivi che permettano di tracciare un limite tra un luogo di lavoro sicuro e uno non sicuro.
Le posture , i movimenti ripetitivi sono alcuni dei fattori complessi che devono divenire l'oggetto dei controlli e per i quali resta difficile calcolare dei valori limite valutabili.
Tutte le variabili interagiscono tra di loro generando in questo modo dei dei modelli complessi e non lineari.
Se si aggiunge a questo le risposte umane estremamente variabili e multifattoriali, un semplice utilizzo dell'analisi convenzionale si manifesta palesemente inutile nella maggior parte dei casi.
E' imperativo fornire agli attori della prevenzione delle procedure che permettano di valutare i rischi legati al lavoro ripetitivo.
Una maniera di controllare e valutare i rischi è quella di mettere in atto una sorveglianza passiva, vale a dire una analisi di dati come le assenze per malattia , le rendite assicurative,ecc. Ma questo tipo di sorveglianza si presta male per dati poco affidabili che si possono raccogliere sulle LER (che sono sottostimate , mascherate o "aggirate").
Una sorveglianza attiva pare essere la pietra angolare di una prevenzione in materia di LER.
Nei primi tempi è necessario identificare in ogni luogo di lavoro. Esistono delle liste di controllo molto utili per farlo. Si utilizza all'inizio una lista generale che permette di affrontare i rischi principali, in seguito si utlizzano delle liste di controllo più esaustive per rilevare aspetti più particolari.
Un buon esempio può essere trovato sul sito Internet Ergoweb (*) che contiene delle liste di controllo drettagliate corrispondente a LER specifiche.
2.La stima dei rischi
°La gravità: la relazione tra i sintomi e i luoghi di lavoro.
Stimare vuol dire "misurare" il grado di incidenza sui lavoratori che ci propone le seguenti domande: dove si manifesta la LER? Qual'è la sua frequenza ?Quale è la sua gravità? La conoscenza dei sintomi legata ai luoghi di lavoro è dunque cruciale. La definizione di una relazione tra i sintomi e i luoghi di lavoro per vaste popolazioni necessita di un sitema normalizzato di definizione che permette delle analisi comparative delle differenti configurazioni dei luoghi di lavoro utilizzando le risposte di diversi gruppi di lavoratori.,etc. Corlette e Bishop (2) hanno stabilito nel 1976, un Diagramme d'inconfort du corps (Body map disconfort diagram), un metodo innovativo che permette di determinare facilmente i sintomi.
Oltre l'inventario dei sintomi che valuta l'incidenza delle LER è necessario utilizzare delle tecniche di osservazione per determinare i disagi posturali, ovvero, la durata durante la quale il lavoratore resta in ciascuna delle posizioni rilevate.
La utilizzazione del video o la semplice osservazione permettono di calcolare la frequenza delle posture e dei cambiamenti di posizione. Foreman e altri (5) hanno proposto un metodo mnemotecnico per le posture legate all'utilizzo dei notebooks. L'OWAS (descritto qui di seguito) scompone le attività in posture di cui la durata relativa è determinata.
L'applicazione di queste procedure richiedono uno schema di riferimento preliminare delle posture. Queste tecniche di osservazione possono essere combinate in relazione alle rilevazioni dei sintomi e alle procedure di valutazione.
3. La valutazione dei rischi: metodi di valutazione quantitativa
I metodi basati sulle conoscenze biomeccaniche danno delle indicazioni sulle tolleranze o sui valori limite di accettabilità delle condizioni di lavoro. Esse fanno appello a molteplici parametri di definizione delle condizioni di lavoro (chiamiamole variabili indipendenti). Le conclusioni vengono allora tratte sotto forma di diagnostica ( si tratta di un rischio accettabile o no )sia sotto forma di valore/i limite/i per le variabili oggettive (ad esempio un valore di carico massimo accettabile).
Le procedure più conosciute sono le seguenti:
Misurazione diretta delle risposte dei lavoratori
In alcuni casi le tecniche biomeccaniche possono essere utilizzate con successo per la misurazione diretta, durante il lavoro, del modo con il quale i lavoratori reagiscono. Citiamo alcuni strumenti convenzionali utilizzati per la valutazione del luogo di lavoro.
Il grande vantaggio di queste tecniche, quando sono collegate ad un computer, risiede nella continuità della registrazione delle risposte del corpo umano alle condizioni di lavoro.
Esse per contro hanno il difetto in un certo senso invasive e di trasformare le condizioni di lavoro che sono oggetto della misurazione.
Malgrado il loro interesse scientifico richiedono l'utilizzo di strumentazioni specialistiche e al presenza di un esperto per applicarle. Inoltre è necessario utilizzare dei criteri di interpretazione per i segnali registrati, senza di questo l'esercizio si rivela inutile.
Il Progetto di norme dell'OSHA tenta di raccordarsi con i principi della procedura di certificazione della qualità ISO 9000. Esso integra il concetto di miglioramento continuo delle condizioni di lavoro e fornisce una serie di elementi complementari. Una procedura di approccio è elaborata come segue :
Per maggiori informazioni contattare Vicente Verde Peleato -del BTS
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1 Vedere "i danni muscolo-scheletrici una strategia europea di prevenzione - Newsletter del BTS n° 4- novembre 1996 , p.20 - 21
2 EN 1050: Principi per la valutazione del rischio
3 National Institute of Occupational Safety and Health (USA)
4 Occupational Safety and Health Administration (USA)
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